Tassi di interesse ai minimi storici: acquistare con il mutuo conviene
Come era lecito attendersi dalle avvisaglie delle scorse settimane, gli ultimi dati condivisi dalla Bussola Mutui CRIF sembrano essere piuttosto confortanti per chi in questi giorni si sta avvicinando all’operazione di acquisto casa accompagnata da un mutuo.
Gli spread applicati ai mutui a tasso fisso e a tasso variabile sono infatti in prossimità dei valori minimi storici, e – in tal senso – non stupisce che a trarne giovamento siano state soprattutto le stipule, con le operazioni di sostituzione di finanziamenti già in ammortamento schizzate verso nuovi picchi nella prima metà del 2020.
Surroghe al 66% dell’erogato complessivo
Stando ai dati forniti dalla Centrale Rischi, sul canale online (assunto come base di riferimento per le proprie valutazioni statistiche), i mutui con finalità di surroga avrebbero toccato il 66% dell’erogato complessivo nel corso del secondo trimestre 2020, con una proporzione ben paragonabile a quella del primo trimestre (68%) e del quarto trimestre 2019 (60%), quando ha iniziato a prendere vigore il decremento degli IRS sulle principali scadenze.
Sembra dunque essersi arrestata la strada di riconduzione delle surroghe su livelli più “ordinari”, che si era intravista a metà dello scorso anno, quando i mutui per sostituzione erano scesi a meno del 35% del totale. Di contro, forte è il ridimensionamento dei mutui per acquisto casa, che passano dal 55% dell’erogato totale del terzo trimestre 2019, all’attuale 28%.
Evidentemente, il forte ritorno di interesse nei confronti delle surroghe è riuscito a compensare il calo dei mutui per compravendite residenziali, permettendo alle nuove erogazioni di potersi caratterizzare ancora per un saldo positivo. Secondo i dati Bankitalia, infatti, nel primo trimestre 2020 i nuovi flussi dei mutui erogati erano positivi per il 10%. Si attendono ora i dati del secondo trimestre che, evidentemente, porteranno in dote gli effetti negativi del bimestre aprile – maggio, il periodo più intenso di criticità pandemiche.
Gli spread sui mutui a tasso fisso e variabile
Per quanto riguarda l’attuale livello di spread, i migliori per un mutuo “tipo” da 140.000 euro in 20 anni (su valore immobile di 220.000 euro) si aggirano allo 0,8% per i mutui a tasso variabile, e allo 0,3% per i mutui a tasso fisso. Ne deriva che l’attuale spread applicato dagli istituti di credito sui parametri di riferimento dei tassi “finiti” è tutto sommato comparabile a quello degli ultimi due anni, confermandosi in prossimità dei minimi storici e, dunque, esprimendo un buon giudizio di convenienza sulle nuove operazioni di indebitamento.
Si tenga infine conto che, come conclude la Bussola Mutui CRIF, anche per il secondo trimestre 2020 la preferenza degli italiani si è diretta con insistenza nei confronti del tasso fisso, che ha assorbito circa il 90% delle richieste da parte dei nuovi mutuatari. È lecito immaginare come sia difficile resistere alla tentazione di congelare per l’intero periodo di rimborso l’importo delle proprie rate su valori minimi storici, mettendosi così definitivamente alle spalle il rischio di subire dei rincari derivanti dall’incremento dei tassi di mercato, nei prossimi anni.